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Il titolo del convegno “Azzardo: reti di protezione per l’individuo e per le comunità locali” ha dato avvio ad un dibattito sui temi caldi legati, sia al numero sempre più crescente dei giocatori online che, di un trend in esponenziale crescita di gioco online che riguarda la fascia di età più bassa della nostra popolazione.

Si è parlato del nostro contributo, come attori del terzo settore, al contrasto e alla prevenzione del fenomeno del Gioco d’azzardo patologico. Il CNR ci ha illustrato gli ultimi dati inquietanti legati al gioco online e al gioco on site, che crescono iperbolicamente in contemporanea.

Quello che è emerso durante il convegno e attraverso il confronto con le altre realtà del territorio italiano, è che le pratiche e i modus operandi diversi di ogni realtà del terzo settore e delle istituzioni più illuminate, cercano di fare rete per intercettare le risposte ai bisogni sempre più complessi.

Il gruppo e la rete, in una società così sola e complessa, sembrano essere gli strumenti cardine sia in termini di cura ma soprattutto in una dinamica di prevenzione.

La sera prima del convegno abbiamo avuto modo di sentire la presentazione di un libro di Filippo Torrigiani, “Silenzi e distrazioni, dieci cose di cui non si parla” che, tra i vari temi, cita la figura di Peppino Impastato e il suo impegno civico al contrasto alla criminalità. Mi viene in mente allora una delle sue frasi più significative tratte dal film “I Cento Passi”: Qui siamo a Cinisi in Sicilia, dove non aspettano altro che il nostro disimpegno, il rientro nella vita privata. Per questo ho voluto occupare simbolicamente la radio, per richiamare la vostra attenzione. Ma non voglio fare tutto da solo, bisogna che ognuno di noi ritorni al lavoro che ha sempre fatto, cioè informare, dire la verità… e la verità bisogna dirla anche sulle proprie insufficienze sui propri limiti!