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Gioco d’azzardo al femminile

Il giudizio e lo stigma sociale che colpiscono le persone che hanno problemi di dipendenza sono ancora oggi grandi macigni che pesano sulla persona e su tutta la famiglia, soprattutto se quella persona è una donna.

Ma quali sono in particolare i motivi più frequenti che spingono le donne a giocare?

Sicuramente alla base della dipendenza ci sono ragioni emotive e sociali: le donne spesso giocano d’azzardo per sfuggire allo stress del lavoro o della quotidianità oppure per tentare di “auto-curarsi” stati di depressione o insoddisfazione.
Il senso di colpa e la vergogna che nascono dal giocare d’azzardo portano la giocatrice ad avere una visione del sé come “sbagliata”, “non meritevole di amore”: la persona crede sempre meno in se stessa e nel suo valore che finisce per avere una bassa autostima e sperimentare stati di depressione.
Spesso le donne iniziano a giocare “tardi”, più tardi degli uomini. L’inizio della “carriera di giocatrice” coincide con la crescita dei figli e la loro uscita dal nucleo familiare, la cosiddetta “sindrome del nido vuoto”: nel momento in cui il mio ruolo di madre viene meno o si riduce notevolmente, tento di riempire il vuoto con qualcosa che mi riempia il tempo e la mente, l’azzardo.
Il senso di colpa di solito aggrava il problema del gioco. Il gioco d’azzardo, oltre a rappresentare una forma di gratificazione, è visto come una via di fuga dalle responsabilità e dalle richieste eccessive della vita quotidiana.
Il gioco d’azzardo femminile è un fenomeno complesso influenzato da fattori emotivi, sociali e psicologici. È essenziale comprendere queste dinamiche per offrire un supporto adeguato e sviluppare strategie di prevenzione e trattamento efficaci.

Fonti:
1. Ladd & Petry, 2002; Boughton & Brewster, 2002.
2. Volberg, 2003.
3. Brown e Coventry, 1997.
4. McCarthy et al., 2021.
5. Guerreschi, 2008; Dow Schull, 2002; Boughton, 2006.

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